Introduzione
I reni sono due organi situati nella regione lombare, la cui funzione è quella di
- filtrare il sangue,
- eliminare le scorie,
- riassorbire nutrienti.
Sono importanti anche come organi secretori, agiscono infatti come ghiandole produttrici di alcuni importanti ormoni (renina ed eritropoietina) e contribuiscono infine a mantenere l’equilibrio idrosalino del corpo (regolando anche la pressione sanguigna).
Alla luce di queste importanti funzioni è quindi normale che ci sia una stretta correlazione tra l’alimentazione e il funzionamento renale, soprattutto in caso di problemi: in alcuni casi una dieta scorretta può peggiorare situazioni di malfunzionamento ed è quindi fondamentale conoscere le scelte alimentari da intraprendere in caso di patologie renali.
Le patologie più frequenti del rene comprendono:
- calcolosi (o litiasi) renale;
- insufficienza renale;
- sindrome nefrosica;
- glomerulonefrite;
- ipertensione.
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Calcoli renali
La litiasi renale è la condizione nella quale si osserva la formazione di calcoli all’interno del rene o delle vie urinarie.
Questi piccoli cristalli possono essere di varia natura (fosfato di calcio, ossalato di calcio, acido urico…), ma la causa esatta alla base della formazione di queste pietre non è ancora del tutto chiarita.
Le indicazioni alimentari sono in questo caso spesso insufficienti e inutili: si consiglia di non esagerare con i cibi che contengono i minerali che compongono il calcolo (se si hanno calcoli di ossalato di calcio, ad esempio, si dovrebbe evitare di esagerare con i cibi ricchi di calcio), ma le indicazioni più valide rimangono quelle di
- bere molta acqua (anche tre litri al giorno),
- variare l’alimentazione,
- evitare o trattare per tempo eventuali cistiti o infezioni urinarie.
Si noti infine che durante gli episodi acuti di colica renale l’abbondante idratazione deve essere sospesa, per evitare di aumentare la pressione esercitata dai liquidi all’interno degli ureteri.
Sindrome nefrosica
La sindrome nefrosica è una rara condizione caratterizzata da un’aumentata presenza di proteine nell’urina e ridotta nel sangue: può essere causa di
- pressione alta,
- frequenti infezioni,
- aumento del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue
- e varie altre complicazioni.
La dieta deve essere in questo caso stilata da un nutrizionista, prevedendo di solito un elevato apporto calorico ma, a seconda delle condizioni del rene, un dosaggio normale o basso delle proteine.
Al fine di evitare la formazione di edemi è necessario uno stringente controllo sul sodio, quindi non va aggiunto sale ai piatti e la dieta dovrebbe apportare (a seconda delle condizioni del paziente) anche meno di 500 mg di sodio: per fare un esempio, in un cucchiaino da tè di sale (6 g) ci sono 2,36 g di sodio, la quantità massima giornaliera può arrivare quindi a quasi cinque volte meno di un solo cucchiaino.
Vanno assolutamente evitati quindi tutti i cibi in cui ci sia sale aggiunto, come ad esempio
- salumi,
- affettati
- e formaggi stagionati.
Glomerulonefrite
La glomerulonefrite è una infiammazione del glomerulo, la parte del rene che si occupa di filtrare il sangue. Può essere primaria, o causata da altre patologie.
Non è possibile stilare delle linee guida in poche righe per l’alimentazione in questa condizione perché è quanto mai varia e dipendente da
- condizioni del paziente,
- età,
- anamnesi,
e può comprendere
- restrizione idrica,
- ridotto apporto proteico,
- ridotto apporto di alcuni minerali e altro.
Pressione alta
L’ipertensione è una condizione molto comune, caratterizzata dell’aumento della pressione arteriosa del sangue, la cui causa può essere di varia natura, anche renale.
Il rene infatti si occupa anche dell’equilibrio idrico del corpo, ovvero conserva acqua o si libera di quella in eccesso tramite le diverse concentrazioni dell’urina (se è limpida, l’urina è molto diluita, quindi si perde più acqua, se è giallo paglierino invece è più concentrata, quindi stiamo trattenendo acqua).
L’acqua conservata dal rene viene reimmessa nel circolo sanguigno, aumentando il volume del sangue, con la conseguenza di aumentare la pressione. Un tipo di farmaci per il trattamento dell’ipertensione, infatti, è rappresentato da diuretici.
Il trattamento alimentare per l’ipertensione è rappresentato da una dieta varia e dalla riduzione di sale, che è il primo fattore importante da guardare. Per l’ipertensione è stata studiata anche una dieta apposita, la DASH, che ha dimostrato una buona efficacia.
Insufficienza renale
L’insufficienza renale è una grave condizione durante la quale il rene non riesce più a espletare i suoi compiti; può essere acuta, quindi di breve durata, o cronica, cioè protratta nel tempo. In quest’ultimo caso la condizione è irreversibile e va trattata a livello ospedaliero, con terapie
- mediche (dialisi e farmaci),
- chirurgiche (trapianto)
- e alimentari.
La dieta in questi casi è stilata in maniera molto precisa dal nutrizionista e normalmente prevede le caratteristiche elencate tra poco. Ovviamente in questi casi il fai da te è assolutamente sconsigliato.
Un elevato livello energetico
L’alimentazione dev’essere ricca in modo da evitare la malnutrizione, molto frequente in caso di IRC (insufficienza renale cronica); in caso di necessità si può ricorrere a preparati appositi, molto calorici, ma caratterizzati da un ridotto apporto di proteine, sodio e potassio.
Carboidrati
I carboidrati devono rappresentare la maggioranza dell’apporto quotidiano di nutrienti, preferibilmente complessi.
Lipidi
I lipidi vengono assunti in quantità regolare, devono essere controllati a livello qualitativo ed è quindi importante non esagerare con i grassi saturi (prodotti animali); meglio invece privilegiare gli oli, soprattutto l’olio extravergine d’oliva, perché è molto frequente che all’insufficienza renale sia associata una condizione di rischio cardiocircolatorio elevato.
Proteine
Le proteine sono l’elemento critico dell’alimentazione per l’insufficienza renale: devono essere assunte in quantità ridotta, soprattutto se l’insufficienza è media o grave, e spesso una dieta aproteica (priva di proteine) deve essere integrata per raggiungere gli standard nutritivi richiesti.
Le proteine devono essere ad alto valore biologico (quindi in teoria derivare da prodotti animali), ma sono state presentate con successo anche soluzioni vegetariane, con l’accurata selezione di integratori e alimenti quali cereali e legumi per dare l’intero spettro amminoacidico in quantità limitata ma sufficiente.
Sali minerali e vitamine
Il vantaggio di una dieta vegetariana/vegana con integratori piuttosto che una dieta comprendente prodotti animali è la facilità di gestione anche dei minerali, altro importante fattore da tenere sotto controllo, soprattutto sodio, potassio e fosforo.
Il sodio va controllato strettamente, anche in questo caso come per la sindrome nefrosica, ed è talvolta necessario arrivare a dosaggi molto bassi per evitare di affaticare il rene.
Il potassio è presente in discrete quantità negli alimenti vegetali ed è un minerale che va ridotto. Il modo migliore per ridurre il contenuto di potassio nella dieta è quello di limitare gli alimenti che ne sono ricchi, ad esempio:
- caffè solubile,
- lievito secco,
- farina di soia,
- latte in polvere,
- pepe,
mentre sono particolarmente poveri di potassio:
- olio d’oliva,
- amido di riso,
- maionese,
- maccheroni,
- spaghetti.
Un modo per eliminare il potassio (e in genere i minerali) dalle verdure può essere quello di bollirle due volte gettando ogni volta l’acqua di cottura. In questo modo le verdure risultano impoverite ma più accettabili dal punto di vista renale.
Ferro e vitamine, a seconda delle condizioni del paziente e della dieta, potrebbero venire integrati con prodotti specifici.
Il fosforo, al pari del potassio, va controllato accuratamente, è bene quindi evitare i formaggi.
Fibra
La fibra andrebbe consumata in quantità normali (ovvero 20-30 g al giorno), per questo frutta e verdura sono importanti anche nel contesto di diete sviluppate in un’ottica volta alla salvaguardia della salute renale.